(Teleborsa) – “L’aspirazione della appena nata Repubblica Italiana ad aderire all’ONU rifletteva la nostra vocazione al multilateralismo e sono lieto di poter riaffermare oggi, di fronte a voi, la determinazione dell’Italia a collaborare alla costruzione di un mondo più giusto, sicuro e sostenibile”: si è aperto così l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e ricordando i 70 anni di adesione dell’Italia all’organizzazione.
“L’obiettivo del multilateralismo ha rappresentato il pilastro fondamentale della nostra politica estera e con orgoglio accogliamo sul nostro territorio uffici e strutture delle Nazioni Unite, da Torino a Roma, da Firenze a Trieste, a Brindisi”, ha sottolineato ancora il Capo dello Stato spiegando che “nella storia dell’umanità un’impresa come quella delle Nazioni Unite sorge per superare il gioco a “somma zero” che caratterizzava i rapporti fra le nazioni, basato sulla regola che, per vincere, occorreva che qualcun altro perdesse. L’obiettivo è divenuto vincere tutti. Insieme”.
Mattarella ha anche passato in rassegna le principali crisi internazionali spiegando la linea di politica estera del governo. Lo ha fatto con una premessa tutta dedicata alla follia delle minacce nucleari che proprio in questi giorni Vladimir Putin sbandiera al mondo. “I due conflitti d’Ucraina e di Gaza hanno anche fatto riemergere – ha spiegato dal Palazzo di vetro – sinistre minacce di ricorso ad armamenti nucleari. Il quadro pattizio per il controllo degli arsenali nucleari è un patrimonio comune a tutti gli Stati. Violarlo, anche con semplici minacce, significa porre a rischio i destini dei popoli. Una responsabilità – ha sottolineato – che la Comunità internazionale non può lasciare senza conseguenze”.
Pieno sostegno all’Ucraina, quindi, anche se la ricerca di una soluzione pacifica è uno degli impegni prioritari dell’Italia: ma “non qualsiasi soluzione o, tantomeno, una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Non si tratta di dar vita a una composizione purchessia”. Ma c’è tanto altro nel discorso del capo dello Stato che ha trovato piena sintonia con le analisi del segretario generale Antonio Guterres